
21 Feb Cedolare secca ammessa anche se l’inquilino è un ente per l’housing sociale
La cedolare secca sugli affitti è applicabile anche quando l’inquilino è un’Agenzia per l’housing sociale. La Corte di giustizia tributaria di Reggio Emilia, con sentenza 43/1/2025, in applicazione del nuovo del nuovo orientamento della Cassazione contenuto nella sentenza 12395/2024, ha ribadito che le caratteristiche dell’inquilino sono irrilevanti ai fini dell’opzione per la cedolare, a patto che siano rispettati gli altri requisiti fissati dalla legge, tra i quali il fatto che il locatore agisca in veste di privato e la locazione abbia finalità abitativa.
Nella fattispecie l’Agenzia di housing aveva preso in affitto alcuni appartamenti da privati per poi concederli in uso gratuito a persone in stato di disagio sociale. I locatori erano a tutti gli effetti “privati”, cioè persone fisiche che agiscono al di fuori di una qualsiasi attività d’impresa o professione e avevano optato per la cedolare secca.
La sentenza dei Giudici Emiliani segue un altro recente caso per il quale la Corte di secondo grado della Puglia ha ugualmente dato ragione al contribuente che aveva concesso l’abitazione a un intermediario (una società straniera) che gestiva la locazione tramite affitti brevi.
Sull’onda di tale consolidato orientamento giurisprudenziale ci si augura che l’Agenzia riveda il proprio datato orientamento risalente alla circolare 26/E/2011.