
13 Lug Al via l’INAD: l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali
A partire dal 6 luglio scorso è attivo l’indice nazionale dei domicili digitali (art. 6-quater del D.Lgs. 82/2005) l’archivio dei domicili digitali che le pubbliche amministrazioni possono utilizzare per effettuare comunicazioni con valenza legale nei confronti di persone fisiche, professionisti non tenuti all’iscrizione ad Albi, elenchi o registri e altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione al Registro delle imprese.
Per domicilio digitale (art. 1 D.Lgs. 82/2005) si intende:
- un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC);
- un servizio elettronico di recapito certificato qualificato (SERCQ).
Attualmente, in attesa delle norme di attuazione dei servizi elettronici di recapito certificato qualificato, la PEC rappresenta l’unico domicilio digitale utilizzabile.
Chiunque può consultare liberamente il registro, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona da ricercare.Ogni stagione ha il suo fascino e la sua attrattiva unici.
Per registrarsi, invece, è necessario collegarsi al sito https://domiciliodigitale.gov.it, accedendo con SPID, CIE o CNS, e inserire il proprio recapito certificato.
Per i professionisti iscritti in albi o elenchi e i revisori, soggetti il cui domicilio digitale è già contenuto nell’INI-PEC, l’indirizzo viene automaticamente importato nell’INAD in qualità di persona fisica, con la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo PEC, mentre non è possibile (solo per questi soggetti) cancellare il proprio domicilio digitale dall’INAD.
L’iscrizione a INAD consente di risparmiare i costi di postalizzazione e di ricevere in tempi brevi dalle pubbliche amministrazioni le comunicazioni aventi valore legale quali: rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, ecc.
Tutte le informazioni principali, in questa infografica.